Con l’intensificarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, stanno emergendo in modo sempre più netto e chiaro le conseguenze drammatiche che hanno impatto sugli operatori logistici europei.
Il primo risultato a cui tutti abbiamo assistito è stato il repentino aumento del costo del gas e del petrolio. In questo secondo caso, i governi UE, tra cui l’Italia, hanno adottato misure compensative di tutela dei costi.
Tuttavia, il generale aumento dei costi dell’energia ha avuto un impatto allargato sulla catena del valore e un risultato finale di aumento generalizzato dei prezzi al consumo.
Oltre alle difficoltà legate alle restrizioni delle aree interessate dal conflitto, gli operatori del mondo logistico devono fare i conti con il numero sempre crescente di sanzioni e divieti di collaborare imposti nei confronti della Russia e delle sue aziende.
Sanzioni contro la Russia e impatto sulle operations delle compagnie logistiche
Diversi paesi e l’UE hanno infatti imposto nuove sanzioni commerciali e controlli sulle esportazioni contro Russia, Bielorussia e le regioni ucraine della Crimea, Donetsk e Luhansk.
Sono previste ulteriori restrizioni che potrebbero rendere difficoltose eventuali operazioni future anche per le aziende che finora hanno continuato a collaborare con aziende russe.
Principali limitazioni o blocchi legati al conflitto
Le principali conseguenze logistiche legate alla guerra in Ucraina riguardano:
- Trasporto aereo
Tutti i voli commerciali e cargo da/per l’Ucraina sono al momento sospesi così come la maggior parte dei voli da/per la Russia. Inoltre l’Unione Europea ha vietato a tutti gli aerei di proprietà e controllati dalla Russia di entrare nello spazio aereo dell’UE.
Molte compagnie aeree stanno evitando anche lo spazio aereo russo prendendo una rotta più meridionale, di conseguenza i tempi di volo e i relativi costi sono aumentati.
- Trasporto marittimo
Tutto il carico marittimo inizialmente legato all’Ucraina è stato reindirizzato verso porti vicini come Constanza in Romania o il porto del Pireo in Grecia. La conseguenza principale è un aumento dei costi di gestione e stoccaggio della merce e un allungamento, come nel caso dei trasporti aerei, dei tempi di trasporto.
Moltissimi vettori marittimi hanno quindi deciso di sospendere le operazioni da/per i territori colpiti.
- Trasporto su strada
Tutti i confini da/per l’Ucraina sono chiusi, con alcune eccezioni esclusive per i movimenti di aiuto e soccorso e governo e difesa.
I confini russi, invece, per ora continuano ad essere aperti, ma l’attraversamento è difficile e molti trasportatori hanno scelto di interrompere le operazioni da/per i territori colpiti.
- Problemi legati ai pagamenti
Poiché molti paesi hanno annunciato l’esclusione della Russia, e più recentemente della Bielorussia, dal sistema di pagamento SWIFT, le transazioni con entrambi i paesi sono molto difficili se non impossibili da completare.
Cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi?
In base a queste premesse, la crisi Russia-Ucraina dovrebbe incidere pesantemente sul commercio mondiale nel prossimo futuro, soprattutto a causa delle sanzioni. Tra i risultati, ci si può aspettare un ulteriore aumento dei costi di trasporto e logistica, interruzioni e inefficienze della catena di approvvigionamento, aumento dei prezzi di gas ed elettricità.
Vista l’importanza della supply chain nei settori manifatturiero e commercio, i maggiori costi e le inefficienze avranno come ulteriore conseguenza un peggioramento della sostenibilità dei servizi e una riduzione della domanda.